
Amore, Fragilità e Speranza
4 Settembre 2025
Monterotondo – “Buona la prima”
5 Ottobre 2025Ieri, davanti a cento persone del FAI CISL, abbiamo lavorato sul nucleo che rende efficace la professione del sindacalista: la gestione delle emozioni e delle relazioni in contesti complessi.
Le parole chiave emerse, PAURA, FATICA e CORAGGIO, vanno lette sempre in relazione all’ASPETTATIVA (personale e degli altri): è lì che si gioca gran parte del nostro ruolo quotidiano.
La metodologia esperienziale usata (cammino silenzioso, riflessione a coppie, condivisione a gruppi) non è un gioco: è un laboratorio di competenze professionali.
Camminare in silenzio insegna ascolto e consapevolezza; confrontarsi sui biglietti che riportano le parole chiave trasforma l’esperienza personale in risorsa collettiva; la scrittura a catena (cadavres) evidenzia come il pensiero individuale dialoga con quello del gruppo, svelando tensioni non espresse e nuove soluzioni.
Per il sindacalista queste pratiche si traducono in capacità operative concrete:
- Gestire la paura: non annullarla, ma riconoscerla come segnale. La paura attiva processi di valutazione (rischio/beneficio). Come sindacalista, traduci la paura in domanda strategica: “Qual è il rischio concreto? Che risorse servono?”.
- Leggere la fatica: capire quando la FATICA è fisica e quando è cognitiva o morale. Intervenire con micro-pause, delega, pianificazione di obiettivi intermedi (i “piccoli record”) per mantenere la prestazione.
- Coltivare il coraggio: il coraggio si allena. Si costruisce con pratiche quotidiane di decisione scalare: obiettivo → pianificazione → azione. Il coraggio non è azzardo, è previsione e responsabilità.
- Gestire l’aspettativa: allineare aspettative proprie e altrui evita delusione e conflitto. Tecniche: esplicitare outcome possibili, usare “contratti di risultato” e ricalibrare timeline.
- Ascolto e consapevolezza: l’ascolto attivo è la prima arma del sindacalista. Domande aperte, parafrasi, pause: semplici strumenti che riducono escalation di conflitto e favoriscono coesione.
- Conflitto e prestazione: il conflitto non è sempre negativo: può essere fonte di innovazione se incanalato. Allenare il gruppo a trasformare il conflitto in confronto strutturato migliora la prestazione complessiva.
- Obiettivo, pianificazione, lavoro di squadra: ogni iniziativa efficace nasce da chiarezza di scopo, milestones condivise e responsabilità distribuite. Il team building sportivo insegna che il risultato si costruisce con micro-vittorie quotidiane.
Esercizio pratico (da replicare in azienda o in sede sindacale): una camminata di 20–30 minuti in silenzio con la parola scelta (paura/fatica/aspettativa): al rientro raccolta anonima dei pensieri, condivisione a gruppi e creazione di 3 azioni concrete da mettere in pratica la settimana successiva.
Per TE:
Se vuoi trasformare queste pratiche in un percorso operativo per la tua struttura sindacale o aziendale (mezza giornata outdoor, workshop esperienziale o micro-moduli per formazione interna), contattami: posso progettare un intervento su misura che unisca allenamento mentale, team building e strumenti pratici per gestire PAURA, FATICA, CORAGGIO e ASPETTATIVA nel lavoro quotidiano. Scrivimi per definire insieme obiettivi, durata e calendario.