“ Lo Sport come metafora di Vita “
Pratico Sport dall’età di 5 anni e da sempre ne colgo il fascino e la continua esperienza di vita e crescita che dona ogni volta.
Judo, Calcio, Atletica, Ciclismo, Triathlon ed oggi i Cammini sono i principali sport che ho praticato nei miei primi 42 anni di attività.
Imprese sportive e/o allenamenti che mi hanno plasmato in tutti questi anni, mi hanno permesso di superare la mia disabilità, permettendomi di poter condividere con migliaia di persone meravigliose esperienze.
Ogni chilometro percorso in sella alla mia bici ed ogni passo fatto durante i Cammini, lo vivo per DIVERTIRMI e coltivare la mia SALUTE.
Sono passato da avventure estreme come nel 2010 in India sulla strada carrozzabile più alta del mondo a 5.602 metri fino ad oggi a camminare con la mia unica gamba e le mie due inseparabili stampelle cammini di oltre 1.000 chilometri.
SCRIVIMI per il tuo percorso personalizzato: info@andreadevicenzi.it

  • È con grande gioia e orgoglio che vi comunico una notizia straordinaria. Il docufilm “Crossing the North” verrà premiato durante la Cerimonia Ufficiale di Premiazione che si terrà a Milano (Italia), sabato 9 novembre alle ore 17 presso l’Auditorium di Palazzo Lombardia. Questo riconoscimento è parte del “SPORT MOVIES & TV 2024 – 4th MILANO INTERNATIONAL FICTS FEST”, il più prestigioso Festival Mondiale dedicato alla Televisione, al Cinema e alla Cultura Sportiva, nonché finale del circuito globale World FICTS Challenge, che conta 20 Festival in 5 continenti. La Giuria Internazionale ha inserito “Crossing the North” nella categoria “Olympic Spirit – Paralympic”. Il nostro lavoro concorre per uno dei premi più ambiti: la Guirlande d’Honneur 2024, la Mention d’Honneur 2024, o uno dei Premi Speciali 2024. È un traguardo significativo e, indipendentemente dal riconoscimento specifico che riceveremo, essere parte di questo evento rappresenta già una vittoria. Il nostro viaggio verrà celebrato in uno dei contesti più rilevanti al mondo, riconosciuto ufficialmente dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Colgo questa opportunità per ringraziarvi di cuore. Il vostro supporto costante è stato fondamentale per raggiungere questo importante risultato. Questo traguardo è un momento di grande soddisfazione, ma è solo una tappa lungo il nostro percorso… il viaggio continua!

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  • Andrea Devicenzi Premio Cartegine 2.0

    Ricevere il Premio Culturale Internazionale Cartagine 2.0 a Roma è stato un onore immenso. Questo riconoscimento non rappresenta solo un altro traguardo importante nella mia carriera, ma è anche una conferma del valore autentico di ciò che, insieme alla mia squadra, abbiamo costruito in questi anni. Un ulteriore stimolo, per continuare a percorrere questa strada con sempre più determinazione. Essere premiato nell’Aula Consiliare di Roma Capitale, di fronte a rappresentanti del Governo, esperti di cultura e illustri sportivi, è un’esperienza unica. In tutti questi anni, lo sport ha sempre rappresentato il filo conduttore di ogni mia avventura. Prima con il paratriathlon, che mi ha regalato grandi soddisfazioni a livello internazionale, e ora con il ciclismo, che mi sta permettendo di scoprire e raccontare il mondo in sella alla mia bici, con un solo pedale. Il mio obiettivo principale rimane sempre lo stesso: dimostrare che attraverso lo sport è possibile abbattere barriere e superare ostacoli che, a prima vista, sembrano insormontabili. Credo fermamente che ciascuno di noi abbia delle potenzialità uniche, che possono essere espresse al massimo se ci impegniamo a cercare dentro di noi la forza per farlo. Leggere e ascoltare nella motivazione del premio proprio questi concetti mi ha toccato profondamente, in piedi, davanti a tutte quelle persone in un’aula così importante. Pianificare le avventure che realizziamo con la squadra non è mai semplice: richiede impegno, determinazione e molto “sudore”. Se ci stiamo riuscendo – e il Premio Cartagine 2.0 ne è una chiara testimonianza – è anche grazie al supporto di tante realtà che credono nel mio lavoro. Senza di loro, molte delle imprese che sembrano quasi impossibili non sarebbero realizzabili. Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia, che è sempre al mio fianco in ogni sfida, alla mia straordinaria squadra e alla professoressa Laura Mazza, che mi ha dato l’opportunità di essere conosciuto da una platea così prestigiosa come quella del Premio Cartagine 2.0. Questo riconoscimento mi dà una spinta ulteriore per affrontare con maggiore motivazione le sfide e i traguardi che ci aspettano nei prossimi mesi! PHOTO by Sebastiani Massimiliano

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  • Sono appena rientrato dalla trasferta in Basilicata, pieno di entusiasmo. Crossing the North, il docufilm che racconta la mia avventura in Scandinavia, ha ricevuto il premio Cinema e Sport al Basilicata International Film Festival. Essere ospite di una rassegna così importante, nel comune di San Fele, è stata un’esperienza straordinaria, ospite dell’organizzazione con a capo Alberto Nigro ed una fantastica squadra. Mi sono immerso in un mondo per me nuovo, quello del cinema, e ho avuto l’opportunità di conoscere professionisti esperti e giovani talenti, tutti accomunati da una grande passione per quello che fanno. Oltre a Crossing the North, anche il mio precedente docufilm La mia Islanda su un pedale continua a ricevere segnalazioni prestigiose. Il fatto che il nostro lavoro sia stato così apprezzato e che il racconto di questa esperienza abbia vinto un premio così importante, mi dà ancora più fiducia nel percorso che stiamo portando avanti insieme alla mia squadra. Sono certo che ci aspettano ancora tante soddisfazioni, anche nell’ambito dei festival. So bene che nulla arriva per caso. L’impegno è stato e continua a essere tanto. In questi anni abbiamo fatto grandi passi avanti, alzando l’asticella e mantenendo ferma la convinzione di diffondere un concetto per me fondamentale: il valore dello sport come mezzo per superare gli ostacoli che la vita ci pone davanti. Sono fortunato ad avere al mio fianco una squadra e tante aziende e realtà che credono in me e che mi permettono di raggiungere traguardi così importanti, sia dal punto di vista professionale che umano. NON CI FERMIAMO!!!!!

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  • MISSIONE COMPIUTA! 💪🏼 Quello che sembrava solo un gesto semplice, si è trasformato in qualcosa di incredibile. Lo scorso 4 settembre ho condiviso un post con la foto di nove scarpe sinistre, per me inutilizzabili ma con la speranza che potessero trovare una nuova vita. Beh, oggi sono diventate 12… e stanno per fare un viaggio che non avrei mai immaginato! Grazie a VOI, alla nostra meravigliosa community, qualcosa di straordinario è successo. La scorsa settimana, una ragazza che mi segue proprio qui su questa pagina, mi ha chiamato con una propostacche mi ha colto di sorpresa: inviare le scarpe in Ucraina, dove, a causa della guerra e delle mine, ci sono molte persone amputate che potrebbero averne bisogno. Non ci ho pensato due volte. Oggi ho preparato il pacco e mercoledì, grazie all’organizzazione del Rotary International, queste scarpe partiranno per portare un po’ di aiuto e speranza.️👣 Sono profondamente grato che questo progetto sia nato dalla nostra rete, da VOI che mi supportate ogni giorno e che questa volta, avete reso possibile un gesto di solidarietà che va oltre ogni confine. Penso proprio che in questa occasione, assieme, abbiamo fatto la differenza. 💙 Grazie di cuore a tutti voi. Questa è la dimostrazione che uniti, possiamo fare grandi cose. Vi abbraccio.

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  • Mancano solamente 5 giorni alla partenza da Verona per l’Islanda, per il Progetto “Oltre l’Impossibile”. 10 giovani che si sfideranno e divertiranno in sella alle proprie bici partendo dalla Diamond Beach per oltre 500 chilometri. Oggi, ultima uscita in allenamento con la gravel della Lombardo Bikes che utilizzerò in Islanda. Tra le tante bellezze nell’allenarsi nel mio territorio, c’è la straordinaria possibilità ogni tanto di incontrare un nostro Super Campione Nazionale, Fausto Desalu, neo promosso alle prossime Olimpiadi a Parigi e Medaglia d’Oro a Tokyo nella staffetta 4×100 (mi auguro vi ricordi qualcosa quella performance!!!). Bello ed emozionante sentire a caldo le sensazione della qualificazione ma soprattutto di cosa avverrà da oggi fino al fatidico momento. Non posso rivelarvi nulla di ciò che mi ha confidato ma tifiamo per lui e che tutto vada nel migliore dei modi. Domani pomeriggio, imballo la bici per il trasporto aereo, e per i prossimi giorni fino a domenica, per mantenere lo stato di forma, utilizzerò prevalentemente la mountain bike, divertendomi nel bosco, tra natura, pensieri ed idee che sicuramente arriveranno.

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  • Bourbon Street, qui a New Orleans, incorona questa mia impresa “On the Road” 2024. Sono state 19 tappe differenti una dall’altra, in cui gli stati d’animo sono stati molteplici e cambiavano in pochi metri. Pedalare per quasi 100 chilometri sull’argine con il Mississippi alla mia destra per tutto il tempo è stato un regalo dal cielo che mai mi sarei aspettato. Pedalare per New Orleans, rispettando il tempo che meritava la città e ciò che mi circondava, è stato indescrivibile. Pedalare in questa via, con musica da ogni dove che usciva da strumenti, macchine, casse acustiche, appartamenti, impagabile. Un’aria di festa generale sui volti di tutti/e. GRAZIE a tutte/i di avermi sostenuto in questa difficilissima impresa. GRAZIE a Nicholas e Federico, al mio fianco, SEMPRE, pronti, preparati e disponibili. GRAZIE a tutta la squadra che mi ha seguito da casa. GRAZIE alla mia famiglia che supporta e sopporta queste mie “dipendenti” imprese. . Photo by Federico Manfredi (@Manfredishot)

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  • Dopo alcuni giorni, in cui a causa delle difficoltà legate al caldo torrido ed al chilometraggio delle tappe, ho dovuto rinunciare ad alcuni appuntamenti programmati, è stato bello ricominciare la giornata con una diretta. Nell’occasione ho avuto il piacere di avere come ospiti gli amici della Lombardo Bike, che hanno realizzato la bici che ho a disposizione in questa impresa. Una bici fantastica, pensata e creata da Lombardo, esclusivamente per questa impresa con determinate caratteristiche adatte a me ed al viaggio. In queste settimane ho voluto più volte sottolineare l’importanza degli sponsor in ciò che faccio. Un carico di responsabilità nei loro confronti che porto con piacere. Ebbene sì, siamo a -1 da New Orleans. Domani arriverò a tagliare il traguardo di questa terza impresa che con la squadra abbiamo programmato nell’ambito del “progetto 22-26”. Mancano dunque poche ore, ma non voglio ancora fare bilanci, reduce da tante esperienze passate, in cui ho imparato che queste avventure continuano a dare soddisfazioni anche fino all’ultimo istante. La nostra ultima ‘tappa temporanea’ oggi è stata Plaquemine, in Louisiana, un comune di circa 7mila abitanti. L’emozione, domattina, continuerà a crescere sempre di più con il passare delle ore e l’avvicinarsi a New Orleans, dove potremo toccare effettivamente lo spirito del blues. Questa sera cena a Baton Rouge e poi scatti al Mississippi River .. Photo by Federico Manfredi (@Manfredishot)

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  • Riprese e Regia: Nicholas Babusci Direttore della Fotografia: Federico Manfredi

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  • Terminata la tappa ed arrivati a Natchez, nel Mississippi. Se guardo al calendario di questa grandissima avventura, all’arrivo a New Orleans mancano poco meno di 400 chilometri. Tre tappe alla conclusione, ma voglio pensare giorno per giorno, perché le ultime giornate mi hanno già riservato abbastanza sorprese. C’è ancora da raccogliere moltissimo, emozioni, difficoltà, luoghi, persone, musica. Dopo la difficile giornata di ieri, che mi ha messo seriamente alla prova per il caldo, a tratti davvero al limite della sopportabilità, oggi è andata leggermente meglio. Come ieri, ultime due ore sotto una pioggia torrenziale. Chi mi conosce lo sa, non mi spaventa l’acqua. L’ho colta come refrigerio, un aiuto dal cielo, quasi come una ‘ricompensa’ per il caldo folle delle ultime tappe. Ho rifiutato anche il k-way, ho voluto sentire sulla pelle ogni singola goccia. Restiamo nel Mississippi, ci troviamo in quella che è riconosciuta come la più antica città di questo stato. Più piccola rispetto a quelle che ci hanno ospitato nei giorni scorsi ma davvero molto bella ed accogliente. Conta poco più di 13mila abitanti. È conosciuta per le sue dimore storiche, che risultano essere precedenti al periodo della Guerra di Secessione. Abbiamo già di fronte la Louisiana, lo stato in cui si trova New Orleans. Tre ore di macchina circa per raggiungerla, ma noi ci arriveremo giovedì 20. Prima, passaggio a Saint Francisville e poi a Plaquemine. . Photo by Federico Manfredi (@Manfredishot)

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  • Questa mattina sono partito preoccupato. La notte non mi ha permesso di recuperare le forze dalla giornata di ieri. Gli oltre 40 gradi di media con cui ho dovuto fare i conti hanno rappresentato un’enorme difficoltà. Felice di esserci riuscito a raggiungere la meta ma il fisico ne ha risentito. Ho riflettuto tanto in queste ore perché davanti a me ci sono altre tappe impegnative per il chilometraggio e che il gran caldo potrebbe rendere ancora più dure. Oggi, altra prova difficilissima. Una delle due più difficile di sempre. 168 km (la seconda lunghezza in assoluto di questo viaggio). Sono partito con l’idea di fare una sosta ogni 30 minuti per bere e continuare ad idratare il corpo. Dissetarsi può sembrare un atto semplice, ma per chi è impegnato come me in un’impresa sportiva, diventa fondamentale. Mi è stato utile per non focalizzare l’attenzione sul totale dei chilometri che avevo davanti, ma solo sulle soste intermedie programmate. Ogni 30’ rappresentava un piccolo ed importante obiettivo centrato. 5’ minuti in cui mi idratavo, facevo un microsonno di 1’ e poi via. Al chilometro 130 ho visto il cielo che pian piano si riempiva di nuvole fino a -20, quando il sole non c’era più e la poggia mi ha accompagnato fino al Best Western di Vicksburg. All’arrivo ci sono arrivato grazie alla mia determinazione, alla mia famiglia ed a Nicholas e Federico, fondamentali. Domani raggiungeremo Natchez, la più antica città sorta sulle rive del Mississippi. Un aspetto sempre più bello di questa avventura è quello di poter unire allo Sport e alla musica anche la storia. Photo by Federico Manfredi (@Manfredishot)

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  • Con la tappa di oggi, siamo entrati nel cuore della Blues Highway. Tappa 14 che ci ha portato a Greenville, circa 140 i chilometri percorsi sotto un gran caldo, con la temperatura che a tratti ha superato i 42 gradi. Ammetto di aver fatto molto fatica e di aver toccato il limite. Molta difficoltà a rimanere nella posizione corretta in sella e grande dolore ai palmi delle mani. Continuavo a cambiare posizione sul manubrio e questo gesto fatto troppo ripetutamente, mi toglieva sicurezza alla guida della bici. Ho già affrontato temperature simile ma sono preoccupato per le tre tappe che mi aspettano, un po’ per il chilometraggio, ma soprattutto per la temperatura. Faccio particolare attenzione ai segnali del mio corpo, e cerco di idratarmi il più possibile. Ho fatto parecchie soste, tutte necessarie per far godere al fisico in qualche modo una sensazione di fresco. Il Mississippi mi ha accompagnato lungo il percorso, resta un riferimento per me e mi fa sentire quasi a casa, ricordando il mio tanto amato Po con i suoi campi. Il panorama che mi circonda, e’ caratterizzato soprattutto da lunghi rettilinei e da grandi distese di campi di cotone. E’ un’America totalmente diversa rispetto a quella che abbiamo attraversato nella prima parte di questo viaggio. Già già ieri a Clarksdale si e’ toccato con mano lo stretto rapporto di questo territorio con la musica blues, che e’ parte essenziale della storia locale. Greenville, la nostra meta di giornata, e’ una città di circa 28mila abitanti, capoluogo della contea di Washington, nel Mississippi, nota per i suoi musicisti blues ed i terreni fertili. Ora riposo il più possibile per rimettermi in bici domani. 170 i chilometri da percorrere.

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  • 13° tappa e solo 6 al termine di questa meravigliosa impresa. Uno degli aspetti a mio avviso più importanti, quando si affrontano avventure come quella che sto vivendo con la mia squadra qui in America, ritengo sia strettamente legato all’empatia che si instaura tra i membri del gruppo che lavora con me. La capacità cioè di sapersi anche mettere ‘nei panni’ delle persone con cui si collabora, riuscire a cogliere al meglio le sensazioni e le emozioni e così trasmetterle a chi ti segue. Il merito di come questa impresa sta “funzionando”, è senz’altro anche merito di Nicholas e Federico, impegnati qui sul campo assieme a me, e di tutti gli altri della squadra, che mi supportano dall’Italia, con cui c’è massima unità di intenti. Sappiamo dove vogliamo arrivare, cosa vogliamo comunicare e come vogliamo comunicarlo. Una grande fortuna per me avere al mio fianco persone che ognuna nel proprio ambito, è dotata di grande professionalità e passione per il progetto. Questa mattina abbiamo lasciato alle nostre spalle la città di Memphis e raggiunto a tardo pomeriggio la cittadina di Clarksdale, città dove nacque il blues. I chilometri sono stati circa 140, 10 in meno del previsto, perché a causa di una strada chiusa per lavori, sono stato costretto ad abbandonare la “old 61” per percorrere la “state 61”. Ci stiamo avvicinando sempre di più al traguardo di New Orleans. Ma con Nicholas e Federico non vogliamo soffermarci sulla conclusione del viaggio, ma vogliamo invece vivere giornata dopo giornata appieno, senza pensare a cosa sarà ed accadrà il giorno successivo. La tappa numero 14 ci porterà domani a Greenville, con 138 chilometri da percorrere in una terra per noi tutta da scoprire, con estrema e profonda, curiosità. . Photo by Federico Manfredi (@Manfredishot)

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