Chi sono

Mi chiamo Andrea Devicenzi, sono Coach e Atleta, appassionato di Sport ed avventure al limite. Sono sposato con Jessica ed ho due meravigliose bambine, Giulia e Noemi.

All’età di 17 anni un grave incidente motociclistico mi ha causato l’amputazione della gamba sinistra. Un evento tragico che ha cambiato la mia vita per sempre.

"Se n’è andata una gamba
ma non la voglia di vivere
ogni giorno della mia Vita
al massimo delle mie possibilità."

Blog

  • ASSET Vallagarina Andrea Devicenzi

    Sabato 15 novembre ho avuto il privilegio di essere ospite a Nogaredo (TN), nella splendida cornice della Cantina Vivallis, per l’evento organizzato da ASSET Vallagarina per il “Gruppo Giovani”. Un luogo che profuma di eccellenza italiana e tradizione, perfetto per una serata dedicata alla crescita personale e professionale. L’incontro si è aperto con una brillante performance teatrale di un gruppo del territorio, capace di accendere energia e curiosità in sala. A seguire, una visita guidata di mezz’ora in cantina, dove i presenti hanno potuto immergersi nella storia, nella qualità e nel valore di un’azienda che rappresenta una delle realtà vitivinicole più consolidate del Trentino e nazionale Poi è arrivato il mio momento! Partendo dal racconto della mia storia, punto più buio a 17 anni, alla rinascita, alle avventure nel mondo, i record e i progetti nelle scuole. Ho accompagnato i presenti in un viaggio dentro ciò che realmente costruisce una performance, non solo sportiva, ma umana. Per 90 minuti abbiamo lavorato su quattro pilastri fondamentali: ASCOLTO – di sé stessi, degli altri, del contesto. TEAM – perché nessuna impresa, piccola o grande, nasce da soli. OBIETTIVI – chiari, misurabili e allineati alla nostra identità. LEADERSHIP – intesa come responsabilità, visione e servizio. Ho condiviso strategie, processi e strumenti che utilizzo nei miei percorsi di coaching, nelle spedizioni sportive e nei progetti con i giovani, ma soprattutto, ho mostrato come ogni difficoltà, se letta nel modo giusto, può trasformarsi in una forza. Dopo lo speech, la serata è proseguita con un apericena e musica dal vivo. Per altre due ore ho avuto la possibilità di confrontarmi con i ragazzi e le ragazze presenti, rispondendo alle loro domande, entrando nei dettagli e aiutandoli a collegare ciò che avevano ascoltato alla loro realtà personale, professionale e scolastica. Questi momenti sono sempre i più preziosi: quando la teoria lascia spazio ai volti, alle storie, alle vulnerabilità e alle ambizioni di chi ho davanti. . Perché eventi come quello di ieri confermano una cosa: c’è una grande fame di formazione autentica, concreta, esperienziale. Le organizzazioni – aziende, gruppi giovani, associazioni, scuole – oggi cercano incontri che non siano “motivazionali” per mezz’ora, ma trasformativi nel tempo. Ed è esattamente ciò che porto nei miei interventi. Se vuoi organizzare nella tua realtà: uno speech potente e coinvolgente un percorso formativo per il tuo team un incontro per giovani o per professionisti un’esperienza che unisce sport, resilienza, leadership e mindset SCRIVIMI! Sarà un piacere costruire qualcosa su misura per la tua realtà.

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  • Mercoledì 22 ottobre ho avuto la fortuna, assieme ad alcuni amici, di visitare “LA Collezione” di Ernesto Colnago. Un’esperienza unica, quasi surreale: due ore immerse in un luogo che racchiude 70 anni di storia, di innovazione e di sogni realizzati. Ogni bicicletta custodita “è un pezzo unico” che racconta una parte d’Italia, una parte di mondo ed una parte del cuore di un uomo che ha trasformato la sua visione in leggenda. La voce e il racconto dello stesso Ernesto Colnago, che ci ha accompagnato lungo il percorso, hanno reso tutto ancora più straordinario. Vedere da vicino le bici che hanno vinto i più grandi trofei del ciclismo mondiale come il Giro d’Italia, il Tour de France, la Parigi-Roubaix e tante altre, è stato come ripercorrere la storia dello sport che più amo, attraverso le sue due ruote. Ma ancora più emozionante è stato scoprire il cammino di Ernesto: da giovane saldatore, a meccanico, fino a diventare uno dei più grandi imprenditori del ciclismo internazionale. In ogni suo racconto ho percepito quella passione incondizionata, quella spinta autentica a fare ciò in cui si crede fino in fondo, che oggi ahimè sembra quasi scomparso. Una passione capace di costruire qualcosa di eterno, fatta di sacrificio quotidiano, di mani sporche di lavoro e di sogni che con dedizione, son riuscite ad arrivare “fino allo spazio”. Esperienze come questa mi ricordano quanto sia importante non smettere mai di credere nei propri progetti, di mettersi in gioco e dare tutto, ogni giorno. Perché solo così, dopo tanta strada, si può davvero gioire del proprio viaggio.

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  • Andrea Devicenzi Guinness World Records

    Appena arrivata una notizia che mi emoziona più di ogni altra: i miei 10 record del mondo sono stati ufficialmente riconosciuti dal Guinness World Records. Quando stabilii quei record il 7 e 8 giugno al velodromo di Palma de Maiorca, non fu solo un sogno sportivo, ma una sfida personale, costruita in quasi 15 anni di attività, in sella alla mia bici, sudando e soffrendo, in compagnia del mio unico motore, la gamba destra. Oggi quel sogno, ha 10 sigilli. Ecco i 10 record conquistati: 100 miglia 200 miglia 300 miglia 100 km 200 km 300 km 500 km 6 ore 12 ore 24 ore Dietro quei numeri ci sono notti insonni, strategie, alimentazione, sacrifici, ma soprattutto una squadra che ha creduto in questo progetto fin dal primo giorno. Un ringraziamento speciale va a chi ha scelto di stare al mio fianco: Borello Supermercati, Progetti del Cuore, Quixa, Pomì, Fondazione Dona di Slancio, Coppini Arte Olearia, Geass, Equistasi, Katana, Outwet, Zinzino, Edel Costruzioni, Lombardo, FIZIK, Anmic Cremona, CSR, Visioli Immobiliare, Avis Casalmaggiore Questa vittoria non è soltanto mia: è di chi ha fatto parte del progetto fin dall’inizio, credendo che l’impossibile potesse essere toccato. Un’altra volta! Da oggi quel riconoscimento apre nuove porte. Sì, continuerò a pedalare, a sognare e a spingermi oltre. Grazie a tutti voi per esserci, che con le vostre parole, il vostro sostegno e la vostra fiducia, siete parte fondamentale di questa storia.

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  • Domenica 12 ottobre 2025 – ore 7:00, Marone (BS), area Villa Vismara. Una data che ricorderò a lungo: la mia prima ciclostorica. Abituato a pedalare su bici di ultima generazione, leggere, precise, aerodinamiche, dove ogni dettaglio è studiato per la performance e l’efficienza, trovarmi in sella a una bicicletta del 1920 è stato come aprire una finestra nel tempo. Solo nel vederla in foto qualche giorno prima, mi aveva emozionato ed incuriosito. Nessuna leva integrata, nessuna fibra di carbonio, nessuna tecnologia: solo acciaio, cuoio, e la sensazione viva e autentica di ciò che il ciclismo era nella sua forma più pura. Appena ho iniziato a pedalare, ho sentito la catena cantare, le ruote vibrare e il ritmo diverso, quasi primordiale, del movimento. Leggermente piccola per me come telaio, ma non importava. Ogni metro conquistato non era un gesto atletico, ma un dialogo con la storia: con gli uomini che hanno aperto la strada, quando il ciclismo era fatica, polvere e passione, condivisa con tutte le duecento persone che erano con me in strada. Partecipare a una ciclostorica significa questo — non contano i chilometri o la velocità, ma la connessione. Connessione con chi ha vissuto lo sport come avventura, con chi ha creduto che la bicicletta potesse essere libertà, scoperta, poesia. Pedalando alle sponde del lago, mi sono ritrovato a pensare a quanto il ciclismo, in fondo, rappresenti la vita stessa: evoluzione e radici. Oggi pedalo con le mia Lombardo Bike o in velodromo con materiali da record, ma tutto nasce da qui — da quel ferro battuto, da quei freni rudimentali, da quella sella che ti ricorda ogni chilometro, forse un po’ scomoda, ma che ha soffiato oramai le 100 candeline. La ciclostorica di Marone mi ha regalato una sensazione rara: quella di sentirmi parte di una tradizione che non si è mai interrotta, di un filo che unisce il passato e il presente. E mentre guardavo altri appassionati partire accanto a me, vestiti con maglie d’epoca, ho capito che questa non è solo una rievocazione, ma una celebrazione. E’ stata la prima volta per me, sicuramente, non l’ultima.

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  • Andrea Devicenzi Connessione Spirituale

    Ci sono serate che restano impresse non per la quantità di applausi e del pubblico presente, ma per la profondità dei silenzi, degli sguardi e dei sorrisi. Quella di Monterotondo è stata propria una di queste. La prima vera concerto-conferenza dopo il viaggio da Modena a Roma dello scorso giugno, e forse proprio per questo, carica di emozione, autenticità e una nuova consapevolezza. Sul palco, io, Luca Frigeri ed il figlio Francesco, abbiamo intrecciato due linguaggi diversi ma complementari: la forza dello sport e la profondità della musica. Le sue canzoni e le mie parole hanno dialogato come due onde nel mare che si incontrano, creando un’energia nuova. Con “Amore per Te” abbiamo aperto il cuore alla gratitudine, ricordando che ogni traguardo nasce da una relazione profonda, con chi cammina al nostro fianco. “Sono un uomo” ha toccato il tema della fragilità e della rinascita, un messaggio che porto con me da quando, dopo l’incidente, ho imparato che i limiti possono diventare nuove opportunità. Con “Anche senza scarpe” abbiamo raccontato il valore del cammino autentico, quello che si fa con le proprie forze, anche quando la strada è imperfetta. “Coloriamo il mondo” ha acceso il tema della responsabilità: ognuno di noi può lasciare un segno di luce, un gesto, una presenza. Infine, con “Maria”, la serata si è trasformata in preghiera. Preghiera che ognuno di noi vive nella propria modalità. Il pubblico ci ha restituito un calore indescrivibile, e una donna, commossa, ci ha confidato che il giorno dopo avrebbe iniziato il suo primo cammino. Le ho augurato di “godersi la sua solitudine”, perché è lì che spesso si trovano le risposte più vere. Questa prima tappa ci ha confermato che la Connessione Spirituale non è solo un progetto: è una missione. E come ogni sogno autentico, non conosce confini. Se anche tu desideri portare Connessione Spirituale nella tua città, nella tua scuola, nella tua parrocchia o nel tuo territorio, contattami: insieme possiamo continuare a diffondere musica, testimonianza e speranza, trasformando ogni incontro in un’occasione di connessione autentica.

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  • Andrea Devicenzi FAI CISL

    Ieri, davanti a cento persone del FAI CISL, abbiamo lavorato sul nucleo che rende efficace la professione del sindacalista: la gestione delle emozioni e delle relazioni in contesti complessi. Le parole chiave emerse, PAURA, FATICA e CORAGGIO, vanno lette sempre in relazione all’ASPETTATIVA (personale e degli altri): è lì che si gioca gran parte del nostro ruolo quotidiano. La metodologia esperienziale usata (cammino silenzioso, riflessione a coppie, condivisione a gruppi) non è un gioco: è un laboratorio di competenze professionali. Camminare in silenzio insegna ascolto e consapevolezza; confrontarsi sui biglietti che riportano le parole chiave trasforma l’esperienza personale in risorsa collettiva; la scrittura a catena (cadavres) evidenzia come il pensiero individuale dialoga con quello del gruppo, svelando tensioni non espresse e nuove soluzioni. Per il sindacalista queste pratiche si traducono in capacità operative concrete: Gestire la paura: non annullarla, ma riconoscerla come segnale. La paura attiva processi di valutazione (rischio/beneficio). Come sindacalista, traduci la paura in domanda strategica: “Qual è il rischio concreto? Che risorse servono?”. Leggere la fatica: capire quando la FATICA è fisica e quando è cognitiva o morale. Intervenire con micro-pause, delega, pianificazione di obiettivi intermedi (i “piccoli record”) per mantenere la prestazione. Coltivare il coraggio: il coraggio si allena. Si costruisce con pratiche quotidiane di decisione scalare: obiettivo → pianificazione → azione. Il coraggio non è azzardo, è previsione e responsabilità. Gestire l’aspettativa: allineare aspettative proprie e altrui evita delusione e conflitto. Tecniche: esplicitare outcome possibili, usare “contratti di risultato” e ricalibrare timeline. Ascolto e consapevolezza: l’ascolto attivo è la prima arma del sindacalista. Domande aperte, parafrasi, pause: semplici strumenti che riducono escalation di conflitto e favoriscono coesione. Conflitto e prestazione: il conflitto non è sempre negativo: può essere fonte di innovazione se incanalato. Allenare il gruppo a trasformare il conflitto in confronto strutturato migliora la prestazione complessiva. Obiettivo, pianificazione, lavoro di squadra: ogni iniziativa efficace nasce da chiarezza di scopo, milestones condivise e responsabilità distribuite. Il team building sportivo insegna che il risultato si costruisce con micro-vittorie quotidiane. Esercizio pratico (da replicare in azienda o in sede sindacale): una camminata di 20–30 minuti in silenzio con la parola scelta (paura/fatica/aspettativa): al rientro raccolta anonima dei pensieri, condivisione a gruppi e creazione di 3 azioni concrete da mettere in pratica la settimana successiva. Per TE: Se vuoi trasformare queste pratiche in un percorso operativo per la tua struttura sindacale o aziendale (mezza giornata outdoor, workshop esperienziale o micro-moduli per formazione interna), contattami: posso progettare un intervento su misura che unisca allenamento mentale, team building e strumenti pratici per gestire PAURA, FATICA, CORAGGIO e ASPETTATIVA nel lavoro quotidiano. Scrivimi per definire insieme obiettivi, durata e calendario.

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Eventi

Eventi trascorsi

  • Iniziano da Sabbioneta le presentazioni aperte al pubblico, relative al mio ultimo viaggio in Scandinavia, Finlandia, Svezia e Norvegia, denominato #crossinthenorth. Faremo assieme un viaggio, grazie a racconti, aneddoti, filmati e foto. Vi aspetto! Vi aspettiamo!

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  • Andrea Devicenzi Libro

    Castelverde – 9 dicembre 2022 Altro appuntamento in cui poter venire ad ascoltare e vedere l’Impresa in Islanda. Questa l’organizzazione della serata: Dalle ore 19 MOSTRA FOTOGRAFICA Alle ore 21 – Proiezione del Film “La mia Islanda su di un pedale” Alle ore 21:45 – Presentazione del libro “La mia Islanda su di un pedale” VI ASPETTO

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  • Andrea Devicenzi Islanda

    Noceto (PR) – 25 novembre 2022 Presentazione del libro “La mia Islanda su di un pedale”. Dalle ore 18 alle 23 – Mostra Fotografica Alle ore 21 – Proiezione del Film “La mia Islanda su di un pedale” Alle ore 21.45 – Presentazione del libro “La mia Islanda su di un pedale” Seguiranno aggiornamenti

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