
Monterotondo – “Buona la prima”
5 Ottobre 2025Domenica 12 ottobre 2025 – ore 7:00, Marone (BS), area Villa Vismara.
Una data che ricorderò a lungo: la mia prima ciclostorica.
Abituato a pedalare su bici di ultima generazione, leggere, precise, aerodinamiche, dove ogni dettaglio è studiato per la performance e l’efficienza, trovarmi in sella a una bicicletta del 1920 è stato come aprire una finestra nel tempo.
Solo nel vederla in foto qualche giorno prima, mi aveva emozionato ed incuriosito.
Nessuna leva integrata, nessuna fibra di carbonio, nessuna tecnologia: solo acciaio, cuoio, e la sensazione viva e autentica di ciò che il ciclismo era nella sua forma più pura.
Appena ho iniziato a pedalare, ho sentito la catena cantare, le ruote vibrare e il ritmo diverso, quasi primordiale, del movimento.
Leggermente piccola per me come telaio, ma non importava.
Ogni metro conquistato non era un gesto atletico, ma un dialogo con la storia: con gli uomini che hanno aperto la strada, quando il ciclismo era fatica, polvere e passione, condivisa con tutte le duecento persone che erano con me in strada.
Partecipare a una ciclostorica significa questo — non contano i chilometri o la velocità, ma la connessione. Connessione con chi ha vissuto lo sport come avventura, con chi ha creduto che la bicicletta potesse essere libertà, scoperta, poesia.
Pedalando alle sponde del lago, mi sono ritrovato a pensare a quanto il ciclismo, in fondo, rappresenti la vita stessa: evoluzione e radici.
Oggi pedalo con le mia Lombardo Bike o in velodromo con materiali da record, ma tutto nasce da qui — da quel ferro battuto, da quei freni rudimentali, da quella sella che ti ricorda ogni chilometro, forse un po’ scomoda, ma che ha soffiato oramai le 100 candeline.
La ciclostorica di Marone mi ha regalato una sensazione rara: quella di sentirmi parte di una tradizione che non si è mai interrotta, di un filo che unisce il passato e il presente.
E mentre guardavo altri appassionati partire accanto a me, vestiti con maglie d’epoca, ho capito che questa non è solo una rievocazione, ma una celebrazione.
E’ stata la prima volta per me, sicuramente, non l’ultima.