Mi innamoro del publick speaking, cioè di parlare in pubblico. Mi accorgo di essere a volte impacciato, di non avere tutto sotto controllo, di ...
Nasce nella mia testa Progetto 22, dedicato ai giovani delle scuole di tutta Italia. Un progetto che per quanto potesse sembrare impossibile da raggiungere, ...
Coltivo parallelamente gli studi nella formazione, l’attività semi-professionistica nello sport e lavoro nell’azienda siderurgica. Situazioni che mi portano a sentire qualcosa di diverso dentro. ...
Sempre più spesso vengo contattato da formatori ed aziende per raccontare la mia esperienza ma soprattutto gli strumenti messi in campo per superare la ...
Dopo la grande delusione di abbandonare il sogno Olimpico di Rio 2016 a causa dei forti dolori alla schiena, mi attende un anno senza ...
… ci arriverò solo nel 2019, con la DueDue e Katana. Non so come sarebbe andata a finire se le avessi avute nel 2013. ...
… scelgo di lasciare tutto, anche se devo molto al Triathlon. Intanto, per la prima volta, ho affrontato gare in costume e mi sono ...
… bronzo agli europei di Israele, dove vado quasi per caso, argento in Turchia. Vedo, per la prima volta nella vita, la possibilità di ...
… i miei compagni di viaggio sono costretti al ritiro, uno dopo l’altro. Le Randonnée sono prove massacranti dal punto di vista fisico e ...
… ero in un periodo estremamente positivo della mia vita, tanto da aver superato ogni paura e da sentirmi pronto ad ogni sfida. Dopo ...
… per partecipare alla competizione francese devo ottenre 4 brevetti. Sui 200, sui 300, sui 400 e sui 600 km. Senza quelli non posso ...
… non ho lasciato lo sport. Dopo il sogno sfumato delle olimpiadi di Londra 2012, vengo affascinato dal mondo delle Randonnée. E’ una sfida ...
… negli anni mi troverò davanti a migliaia di studenti. Ho superato la paura iniziale del pensiero – di quando avevo ripreso la scuola ...
… siamo a cavallo tra il 2010 e il 2011. Con Luigi e Leonardo vengo coinvolto in un’esperienza che diverrà poi il mio mestiere. ...
… realizziamo un video dell’avventura e lo mettiamo in rete. Da li a poche settimane ricevo una telefonata di un certo Luigi, vuole che ...
… 700 km. Il sostegno della gente del luogo. I volti dei bambini. Il pianto liberatorio finale. Ce l’avevo fatta! Sono tornato cambiato, migliorato, ...
… sono stati 19 giorni difficilissimi, ma me ne renderò conto solo mesi dopo. Lasciare la famiglia. Cominciare a pedalare. Fare qualcosa esclusivamente per ...
… 2010. Da diversi mesi la mia preparazione atletica è rivolta alla prima esperienza estrema in sella ad una bicicletta. Sono un folle, ma ...
… tra le esperienze che ricordo con più gioia ci furono le notti successive alla nascita di Noemi. Furono le prime che passai da ...
… con Jessica ci siamo messi insieme a 16 anni. Poi ci siamo riavvicinati dopo 6 mesi dall’incidente, lasciati ancora e poi rimessi insieme ...
… ci sono esperienze che ti segnano per sempre. Nel 2005 è nata Giulia. Ricordo il giorno in cui, dopo il turno in Cogeme, ...
… cercavo la libertà. Neppure prima dell’incidente ero quello che aspettava qualcuno per fare le cose. Riscoprii, grazie proprio alla musica, quella parte del ...
… i concerti furono l’ennesima occasione per capire che della protesi, in fondo, non avevo bisogno. Per me era più che altro uno scudo. ...
… la musica mi dava qualcosa, lo sentivo. E non solo quella che facevo io, ma quella che ascoltavo. Nella mia vita ho accumulato ...
… la musica è un altro dei capitoli importanti della mia storia. Ho iniziato a suonare la chitarra dopo l’incidente, da autodidatta. Poi, qualche ...
… ricordo il giorno in cui accettai quella sfida. Lo feci a Cesenatico, davanti al monumento dedicato a Pantani. Mi dissi che, in 6 ...
Ritrovai il sorriso e la consapevolezza che avrei potuto ricominciare a fare.
Non ero ancora pronto alle grandi prove, dovevo trasformare tutti quei pensieri in ...
… la rinuncia alla protesi non fu semplice ma capii che in fondo quella gamba finta era solo una barriera dietro alla quale mi ...
Passarono 7 lunghi anni in cui presi forse una delle decisioni più difficili ma soprattutto più “controtendenza” della mia vita; rinunciare per sempre alla ...
… sei anni, poi arrivò il licenziamento. Riduzione del personale. Tre mesi a casa e poi la chiamata alla Siderimpex. Il colloquio andò bene, ...
… decisi di riprendere gli studi. Oltre allo sport, mi dicevo, devo riprendere una vita normale. Non fu facile. Avevo 18 anni o poco ...
… un anno dopo, ero ancora lì a chiedermi che possibilità avesse un amputato di vivere una vita normale. Un giorno poi, e per ...
… la mia strada, la mia vita, ripartiva da zero. Me ne resi conto solo qualche tempo dopo aver lasciato l’ospedale perché forse, ancora ...
… andavo in canoa, e facevo il piastrellista. Ero 82 kg di muscoli. Il fisico è stata l’altra cosa che mi ha salvato. Ho ...
… non ho mai perso conoscenza. Ricordo un ragazzo che, prima che arrivasse l’ambulanza, si era tolto la cintura e me l’aveva stretta forte ...
… ricordo la sensazione fortissima di dolore, il sangue che usciva dalla mia gamba. La gamba. Il ginocchio e parte della muscolatura non c’erano ...
… era il 28 agosto del 1990, e avevo 17 anni. Uno spostamento in moto come tanti. Mi piaceva percorrere le strade e quel ...