Chi sono

Mi chiamo Andrea Devicenzi, sono Coach e Atleta, appassionato di Sport ed avventure al limite. Sono sposato con Jessica ed ho due meravigliose bambine, Giulia e Noemi.

All’età di 17 anni un grave incidente motociclistico mi ha causato l’amputazione della gamba sinistra. Un evento tragico che ha cambiato la mia vita per sempre.

"Se n’è andata una gamba
ma non la voglia di vivere
ogni giorno della mia Vita
al massimo delle mie possibilità."

Blog

  • Mancano poco più di 40 giorni a quel 7 giugno che da mesi occupa ogni mio pensiero.Quel giorno tenterò di stabilire il Record del Mondo su pista nelle 24 ore, puntando a infrangere la soglia dei 500 chilometri: l’equivalente di 2.000 giri di pista, dalle ore 12 del sabato fino alle ore 12 della domenica. Per questa sfida, una scelta per me rara, ho deciso di affidarmi a una preparatrice che mi segue ormai da 5 mesi. Allenamenti su pista, sui rulli, in strada, in palestra, sessioni a corpo libero e tanto stretching: tutto è studiato nei minimi dettagli per portarmi a livelli che sinceramente credo di non aver mai raggiunto prima. 500 chilometri sembrano un traguardo quasi impensabile, ma ci credo davvero.!!! Il weekend appena trascorso mi ha dato nuove conferme: circa 270 chilometri percorsi in due attività molto diverse tra loro, che mi hanno fornito dati e sensazioni fondamentali.I 1.700 metri di dislivello affrontati e un imprevisto — il taglio di un copertoncino poco fuori Cremona — sono stati altri tasselli preziosi. Ogni ostacolo che supero mi adatta meglio alle difficoltà che inevitabilmente incontrerò durante quelle ore concentrate e intense. La squadra che mi supporta crede fortemente nella possibilità di raggiungere questo traguardo, e questo per me è un aiuto immenso.Diversamente da altre imprese passate, stavolta sto vivendo e gustando pienamente questo stato di concentrazione crescente. Giorno dopo giorno, sento di essere sempre più “in sella”, con l’entusiasmo vivo di ascoltare quel “VIA” dai giudici che certificheranno il tentativo di record dopo 24 ore. Un grazie sincero a tutti gli amici e alle aziende che hanno scelto di credere in questa impresa e che sono al mio fianco in questa avventura: Borello Supermercati, Progetti del Cuore, Quixa, Pomì, Fondazione Dona di Slancio, Coppini Arte Olearia, Geass, Equistasi, Katana, Outwet, Zinzino, Edel Costruzioni, Lombardo, FIZIK, Anmic Cremona, CSR, Visioli Immobiliare e Avis Casalmaggiore. Il viaggio verso il 7 giugno continua! Con il cuore, la testa e la gamba, pronto a dare tutto!

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  • Andrea Devicenzi Giro d'Italia

    Ieri sera, a San Matteo delle Chiaviche, abbiamo vissuto una serata davvero speciale, in occasione della presentazione della 12ª tappa del Giro d’Italia, che il prossimo 22 maggio porterà i corridori da Modena a Viadana. Una cornice suggestiva, illuminata di rosa e resa ancora più unica dai giganteschi motori a scoppi: un’atmosfera “fuori dagli schemi”, capace di sorprendere e affascinare ogni presente. Sul palco si sono alternati grandi nomi del ciclismo, leggende che hanno scritto pagine indimenticabili di questo sport:Francesco Moser, Alessandro Ballan, Marco Villa (attuale CT della Nazionale), Bruno Reverberi e Roberto Visentin. Dopo i saluti istituzionali, Alfonso Bonin ha raccontato con passione e precisione i dettagli della tappa nel cuore di Viadana. Poi, l’intervista curata da Luca Gregorio (volto noto di Eurosport) ai cinque campioni ha regalato aneddoti, risate e applausi, in un’atmosfera familiare e autentica. A seguire, le luci si sono abbassate e sul maxischermo è stato proiettato un collage di quattro minuti di immagini tratte dalle mie avventure, seguito da una mia intervista sul palco, ancora con Luca Gregorio, per raccontare lo spirito che accompagna ogni mia sfida. Al mio fianco, come sempre, la bici del Record del Mondo, simbolo di determinazione e resilienza, insieme agli amici Aimone e Denise di AVR Rodigo, compagni preziosi in tante tappe del mio cammino. Una serata di emozioni, incontri e nuove connessioni.Ora non resta che attendere il 22 maggio, per vivere fino in fondo questa tappa del Giro e accoglierla dal vivo a Viadana (MN). Ci vediamo lì, pronti a pedalare con il cuore. Photo Credit: Ilenia Luzzara

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  • Andrea Devicenzi Connessione Spirituale

    Auspico che le nostre due testimonianze, la mia e quella di luca, possano servire a stimolare giovani e persone di ogni età a portare frutti di bontà e fratellanza, nelle scuole ma non solo, attraverso questi due meravigliosi strumenti, lo Sport e la Musica. Ieri ho avuto l’onore di partecipare come relatore alla conferenza stampa di Luca Frigeri, cantautore modenese che ha presentato al mondo il suo album “Connessione spirituale”, un progetto che intreccia musica pop e valori profondi, in un dialogo aperto e autentico con la vita di tutti i giorni. Un progetto unico nel suo genere che sfida quell’IMPOSSIBILE che anche io amo molto affrontare nelle mie sfide sportive. L’evento si è svolto in un luogo carico di significato: la Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli Artisti, a Roma. Un contesto perfetto per un album che, come sottolineato da Monsignor Antonio Staglianò, non parla direttamente di Dio ma dell’essere umano e della sua ricerca di senso. Uno degli aspetti più affascinanti di questo progetto è il modo in cui Luca riesce a trasmettere messaggi profondi attraverso un linguaggio musicale accessibile a tutti, come dice lui “compreso anche dai più piccoli”. Non serve citare direttamente la fede per raccontarla: nelle sue canzoni si parla di emozioni, relazioni, quotidianità, proprio come faceva Gesù nelle sue parabole, utilizzando immagini semplici e universali. Lo stesso Monsignor Castellucci ha evidenziato il legame tra il messaggio di Luca e la spiritualità francescana, quel senso di connessione con il creato e con gli altri, che San Francesco esprimeva chiamando fratelli e sorelle persino gli elementi naturali. Luca ha esordito nel suo intervento citando una frase di Lucio Dalla: “Prima si vive e poi si scrive”. La sua musica nasce dall’esperienza, dall’attenzione ai più fragili, dal desiderio di lasciare nel mondo un sorriso in più, un segno di speranza. Quasi al termine dell’incontro, la sua voce e la sua chitarra hanno preso vita con l’ascolto del brano “Solo un uomo”, che parla della semplicità di chi accoglie la vita come un dono. È stato un momento intenso, vissuto da tutti in rigoroso silenzio ed emozione. Un’occasione per riflettere su come la musica possa davvero diventare uno strumento di connessione tra le persone e con qualcosa di più grande. Un incontro che mi ha lasciato molto e che conferma ancora una volta come le passioni, vissute con autenticità, possano diventare un ponte verso l’infinito. . GRAZIE di aver letto l’articolo. SCRIVIMI se vuoi un commento e metti il LIKE, per me è davvero molto importante. Good Luck!

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  • Andrea Devicenzi Xposure Sharhaj Dubai

    Apro gli occhi alle 7:00, in netto anticipo sulla sveglia programmata per le 8:00.Da subito sento la mente invasa dai pensieri. Positivi, certo, ma tanti. Troppi per restare a letto! Mi alzo, inizio a preparare la valigia e a mettere in ordine la stanza. Alle 8:15 scendo per la colazione, spinto dalla fame e dalla voglia di uscire dallo spazio ristretto della camera. Ho appuntamento con Romy, uno dei fotografi della mostra, indonesiano e ciclista. Nei giorni scorsi abbiamo parlato spesso, e vederlo emozionarsi mentre gli raccontavo le mie avventure è stato speciale. L’idea di collaborare con lui mi entusiasma parecchio. Ordino la colazione e, mentre gusto la mia omelette, Romy arriva. In pochi minuti gettiamo le basi per una collaborazione che promette di essere molto interessante.Ci salutiamo: lui resterà un giorno in più, io invece salgo in camera a finire i preparativi. Prima di uscire dalla sala colazioni, saluto le tante persone con cui, in questi giorni, ho avuto modo di parlare e confrontarmi. Sorrido mentre mi allontano, consapevole che in cinque minuti ho stretto la mano ai fotografi più famosi al mondo, provenienti da ogni angolo del pianeta. Rientrato in camera, creo l’atmosfera perfetta per quei momenti che richiedono ispirazione e concentrazione.Apro le tende per far entrare la luce, imposto il condizionatore a 24 gradi, accendo il PC e metto una musica che mi carica. Poi inizio a smontare la bici. È diventata quasi una routine: ormai l’ho fatto così tante volte che in poco tempo riesco a chiudere sia la custodia della bici che la valigia. L’organizzazione impeccabile del festival si conferma tale fino alla fine.Scendo per il check-out e il van è già lì, pronto ad aspettarmi fuori dall’hotel. Mi godo la città in questi ultimi venti minuti di trasferimento, molto, molto soddisfatto di tutto ciò che ho vissuto.Non rimpiango nulla. Ho imparato a godermi l’attimo e qui, di attimi da vivere, ce ne sono stati davvero tanti. Ora sono in volo, a 11.000 metri di quota, con oltre 500 persone.Il bisbiglio dei passeggeri e le voci dei bambini mi fanno compagnia.Scrivo, ascolto musica, programmo alcuni dettagli del mio prossimo Record a Palma, rispondo alle mail che invierò una volta connesso. Il confronto continuo, diretto e indiretto, con questi grandi artisti mi ha fatto maturare ancora di più.Non so se spingerò ulteriormente sull’acceleratore. Sono soddisfatto di tutto ciò che sta accadendo, ma nelle prossime settimane prenderò decisioni importanti. E lo farò nel miglior modo possibile, da solo e con il mio team. Ad attendermi in aeroporto, come sempre, gli amici dell”AVR di Rodigo, sempre presenti, che da Malpensa mi accompagnano a casa. Grazie per aver letto l’articolo.Se ti va, scrivimi un commento e lascia un like: per me è davvero importante. Good luck!  

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  • Andrea Devicenzi Xposure Sharjah Dubai

    La sveglia del penultimo giorno porta con sé una cascata di pensieri. È l’ultima giornata piena da vivere, e dopo giorni così intensi e memorabili, la consapevolezza che tutto stia per concludersi si fa sentire. Ma non c’è tempo per indugiare: scendo per colazione. E non è una colazione qualunque! Ormai ho capito che qui le persone che incontri spaziano dal famoso al famosissimo, e anche questa mattina la regola si conferma. Accanto a me c’è Don McCullin, leggendario fotografo internazionale, colui che immortalò, tra le altre cose, la Guerra in Vietnam del 1969 con alcuni degli scatti più iconici della storia. Mi trattengo dal disturbarlo, ma averlo accanto è già un momento che vale il viaggio. Scatto una foto discreta mentre si rilassa dopo la colazione, un ricordo prezioso di questo incontro straordinario. Rientro in camera per prepararmi all’ultimo allenamento della trasferta negli Emirati. Ma quando esco, mi accoglie un vento fortissimo e una leggera pioggia. Non le condizioni ideali per pedalare, e infatti rinuncio. Salgo di nuovo in stanza, ma dopo pochi minuti il richiamo della strada è troppo forte: esco comunque con la bici. Ogni pedalata qui è un’emozione, ma oggi ha un sapore diverso. È l’ultima! Mi guardo intorno con occhi ancora più attenti, imprimendo ogni dettaglio nella memoria. Scelgo un nuovo percorso verso nord e mantengo un buon ritmo fino a quando, dopo oltre un’ora, decido di tornare indietro. Facile a dirsi, meno a farsi. Sharjah è una città pensata per le auto più che per le biciclette. Giro e rigiro, ma non trovo la strada giusta. Mi fermo su un marciapiede per consultare il Garmin. Sono all’ombra di un palazzo, il sole è tornato a splendere, e proprio in quel momento si ferma uno scuolabus. Scendono quattro bambini. Mi vedono e si illuminano. Forse è la bici, forse è la gamba, forse il casco e la divisa, ma si avvicinano e iniziano a parlarmi in arabo, una raffica interminabile di parole. Rispondo in italiano, con altrettante parole incomprensibili per loro. Nessuno capisce nulla, ma ci divertiamo. Propongo un selfie e lo scatto è perfetto: cinque volti sorridenti, un momento di pura connessione al di là delle parole. Riparto ancora più felice verso l’hotel, con il vento laterale che mi spinge verso il centro della strada. Quando arrivo, mi concedo qualche istante per osservare la città un’ultima volta dalla mia bici. Ringrazio, dentro di me, per questa opportunità arrivata appena tre settimane fa. L’ultima visita al festival nel pomeriggio è l’occasione perfetta per fermarmi agli stand che non avevo ancora visto. Rivedo anche quelli che ho già visitato tre o quattro volte, perché ogni scatto racconta qualcosa di nuovo. Tra un incontro e l’altro, saluto Dileep, straordinario fotografo, e gli chiedo il permesso di usare una sua foto per un progetto che ho in mente legato al legno. Non solo accetta, ma mi ringrazia e mi promette di inviarmi l’originale dello scatto. Un altro momento di pura condivisione e rispetto reciproco. Mi fermo a riflettere davanti a una fotografia di un leone. Rinnovo il mio amore per i felini, pensando che ogni volta che accarezzo i miei gatti, è come se accarezzassi un leone o una tigre. Ancora non è accaduto, ma so che succederà! È solo questione di tempo! Chiusura perfetta: Dubai by night La giornata si conclude a Dubai, in un locale spettacolare con una vista mozzafiato sul Burj Khalifa e la città illuminata a giorno. Mi concedo l’unica pausa alcolica del viaggio: una birra, brindando all’esperienza vissuta. Sono con Alessandra, Romina e Andrea, e la serata è fatta di racconti, scambi di idee e confronto. Ascolto con particolare attenzione Andrea, che condivide la sua storia e la sua esperienza. Le sue parole mi ricordano quanto sia importante ascoltare le proprie sensazioni, seguire la passione con costanza e rimanere sempre un po’ bambini, lavorando tanto ma senza mai perdere il divertimento. Rientriamo oltre la mezzanotte. Per la prima volta in questo viaggio, non ho le forze per scrivere subito il mio resoconto della giornata. Spengo la luce e nel buio mi lascio andare ai pensieri. Non avrò tempo di visitare il centro di Dubai, ma non lo vivo come una mancanza. Anzi, è un segnale di ritorno. GRAZIE di aver letto l’articolo. Se ti è piaciuto, scrivimi un commento e lascia un LIKE, è davvero importante per me. Good Luck!

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  • Andrea Devicenzi Xposure Dubai Sharjah Film Festival

    Raccontare questa giornata, ma soprattutto decidere da dove partire, è davvero difficile. Perché? Perché in dodici ore di Festival, dalle 10 del mattino fino alle 22, ho vissuto incontri importanti, emozionanti, arricchenti. Ho parlato con persone straordinarie, tra le migliori al mondo nel loro campo. Allora, come due giorni fa, parto dalla fine. A metà pomeriggio ho assistito alla conferenza di Jaime Rojo, fotografo spagnolo vincitore del World Press Photo, il premio più prestigioso a livello fotografico. Una storia di resilienza, passione e tenacia, che racconta molto del suo successo. Poi, come per magia, mi ritrovo con lui a cena, seduti vicini. Quindici minuti di chiacchierata, tra il mio scarso inglese e il suo italiano, ma con un’intesa perfetta. E non è finita qui. Tre fotografi mi hanno invitato nei loro stand per raccontarmi i loro progetti e scattare qualche foto insieme. Mentre alle 11:38, ho avuto l’onore di veder proiettato il mio docufilm nella sala CINEMA del festival. A pranzo, altri tre fotografi – dal Perù e dall’Indonesia – con cui sono nate sinergie che, ne sono certo, porteranno a qualcosa di speciale. Mentre nel primo pomeriggio, appena rientrato al Festival, mi son seduto nello stand del fotografo Carlo Borlenghi, a chiacchierare (in italiano) con sua moglie. Per oggi mi fermo qui. Stanco, più di quando mi alleno, ma felice. Felice delle magie che sono accadute. Torno a casa arricchito e con una certezza: imparare l’inglese.

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Eventi

Eventi trascorsi

  • Iniziano da Sabbioneta le presentazioni aperte al pubblico, relative al mio ultimo viaggio in Scandinavia, Finlandia, Svezia e Norvegia, denominato #crossinthenorth. Faremo assieme un viaggio, grazie a racconti, aneddoti, filmati e foto. Vi aspetto! Vi aspettiamo!

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  • Andrea Devicenzi Libro

    Castelverde – 9 dicembre 2022 Altro appuntamento in cui poter venire ad ascoltare e vedere l’Impresa in Islanda. Questa l’organizzazione della serata: Dalle ore 19 MOSTRA FOTOGRAFICA Alle ore 21 – Proiezione del Film “La mia Islanda su di un pedale” Alle ore 21:45 – Presentazione del libro “La mia Islanda su di un pedale” VI ASPETTO

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  • Andrea Devicenzi Islanda

    Noceto (PR) – 25 novembre 2022 Presentazione del libro “La mia Islanda su di un pedale”. Dalle ore 18 alle 23 – Mostra Fotografica Alle ore 21 – Proiezione del Film “La mia Islanda su di un pedale” Alle ore 21.45 – Presentazione del libro “La mia Islanda su di un pedale” Seguiranno aggiornamenti

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