“ Lo Sport come metafora di Vita “
Pratico Sport dall’età di 5 anni e da sempre ne colgo il fascino e la continua esperienza di vita e crescita che dona ogni volta.
Judo, Calcio, Atletica, Ciclismo, Triathlon ed oggi i Cammini sono i principali sport che ho praticato nei miei primi 42 anni di attività.
Imprese sportive e/o allenamenti che mi hanno plasmato in tutti questi anni, mi hanno permesso di superare la mia disabilità, permettendomi di poter condividere con migliaia di persone meravigliose esperienze.
Ogni chilometro percorso in sella alla mia bici ed ogni passo fatto durante i Cammini, lo vivo per DIVERTIRMI e coltivare la mia SALUTE.
Sono passato da avventure estreme come nel 2010 in India sulla strada carrozzabile più alta del mondo a 5.602 metri fino ad oggi a camminare con la mia unica gamba e le mie due inseparabili stampelle cammini di oltre 1.000 chilometri.
SCRIVIMI per il tuo percorso personalizzato: info@andreadevicenzi.it

  • Il percorso di avvicinamento a quella che sara’ la grande avventura “On the road” sulle strade d’America che partirà a fine mese, mi porta, questa settimana, in Basilicata. Sarò ospite dell’associazione ASD Bike Explorer, con la quale, grazie all’amica Antonella Ventruto, andremo a tracciare, in sella alle nostre bici, un itinerario ad anello, con partenza ed arrivo da Senise (PT), passando per Matera, Castelmezzano e Maratea. Quattro giornate in cui pedaleremo per più di 500 chilometri, con un dislivello complessivo di oltre 9300 metri, che riconosco, mi metterà ancora una volta alla prova. Numeri che solo a leggerli, sono onesto, un pochino mi preoccupano, ma che affrontero’ come sempre metro dopo metro, impegnandomi,  con la consapevolezza di potercela fare. Dopo la Gran Fondo di Parma di 140 chilometri sara’ un altro bel test per la mia gamba e la mia condizione in generale. Sono pronto e la curiosità e’ tanta, come accade sempre quando si parte per qualcosa che non si conosce. C’ho lavorato molto in questi mesi e sono contento di questa opportunità che, oltre all’aspetto sportivo, mi permettera’ di incontrare nuovi amici e ragazzi delle scuole a cui raccontare le tante avventure e i tanti progetti che con la squadra stiamo portando avanti. Continuate a seguirmi come state facendo sempre più numerosi, per vivere assieme a me anche la scoperta della Basilicata. Ore 8 di Giovedì 9 maggio, la partenza ufficiale.

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  • L’emozione di riattaccare “il numero” alla mia bici e partecipare ad una Gran Fondo c’era, non posso negarlo. Oggi, però, una volta raggiunto il traguardo, dopo 143 chilometri e 2800 metri di dislivello, la fatica ha lasciato lo spazio alla più grande felicità, quella di avercela fatta. E’ stato un test impegnativo, le salite si sono fatte sentire sulla gamba, ma per me era assolutamente importante riuscire a concluderla, in vista della grande avventura in America che mi aspetta dal 30 maggio. Sono state 7 ore e 45 minuti che ho vissuto soprattutto divertendomi, assorbendo appieno quell’energia positiva che si manifesta ogni volta che salgo in sella alla mia bici e che, una volta tagliato al traguardo, ho voluto alzare al cielo come segno di vittoria, per avercela fatta. E’ stato il primo test ufficiale proprio con la bicicletta che la Lombardo mi ha messo a disposizione per l’America e devo dire che la risposta del mezzo è stata super. In queste settimane mi sono allenato molto, ormai non manca tanto alla partenza. Sono pronto!!!! E’ normale per me fare più fatica rispetto ad altri in salita, ma ogni volta che il dislivello si addolciva riuscivo a riprendere il ritmo in fretta, tanto da riuscire a chiudere l’ultimo tratto con una media di oltre 30 chilometri orari. Sono contento anche per il tanto incoraggiamento che ho avuto durante tutto il percorso. Ad un certo punto mi si è avvicinato un altro ciclista che mi ha detto: “Solo Dio può spiegare quello che stai facendo”. Ora, per me è normale pedalare, perché rappresenta la passione sportiva che ha sempre più caratterizzato la mia vita da atleta. Mi rendo conto che per gli altri può essere strano vedere uno che lo fa solo con una gamba, ma questi incoraggiamenti sono uno stimolo perché non dobbiamo dimenticare mai che ognuno di noi, attraverso le proprie potenzialità, può raggiungere gli obiettivi che si è prefissato.

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  • Sono state delle giornate particolarmente emozionanti quelle che ho avuto l’opportunità di trascorrere in Sicilia questa settimana. Giornate ricche di soddisfazioni e nuovi incontri, grazie allo staff della Lombardo bike, che anche quest’anno sara’ al mio fianco nella grande avventura che mi vedra’ protagonista in America da Chicago a New Orleans dal 30 maggio al 23 giugno. Onorato ed orgoglioso poter essere sostenuto da un’azienda così importante, che ha creato per l’occasione una bicicletta personalizzata partendo dal suo modello top di gamma denominata “Misano”. Importante anche la responsabilità che mi assumo, con la volontà di dare il meglio per rendere onore alla fiducia che Lombardo bike sta dimostrando nei miei confronti. Per presentare ufficialmente la bicicletta e’ stato organizzato un’evento all’interno dell’azienda con giornalisti ed addetti ai lavori in ambito sportivo/ciclistico. Svoltosi presso gli stabilimenti della Lombardo Bikes mercoledì 3 aprile, ho potuto raccontare ad un pubblico “nuovo” per me, la mia storia, i miei progetti realizzati e quelli futuri. Proiettato il docu-film relativo alla mia scorsa avventura in Scandinavia, anno in cui è iniziata la collaborazione con la Lombardo Bike, è stato altrettanto bello ed emozionante vedere le reazioni dei presenti. L’America sarà un altro grande traguardo. Un’esperienza importante che mi permetterà di continuare a crescere dal punto di vista professionale ed umano, assieme a tutta la mia squadra. Una possibilità in cui il sostegno di aziende come la Lombardo bike è indispensabile. Se si hanno dei sogni bisogna fare di tutto per mettersi nella condizione di realizzarli. Credere in sé stessi e sulle proprie potenzialità e di chi si ha a fianco. Avanti tutta e continuate a seguirmi come state già facendo, per scoprire così, giorno per giorno, come sarà’ la prossima avventura americana “On the Road”.

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  • Oltre all’America, con il progetto “On the Road …sulle tracce dei Miti” che a giugno mi porterà a pedalare da Chicago a New Orleans, c’è un’altra importante iniziativa a cui sto lavorando e che a luglio mi permetterà di tornare in Islanda; terra magica che ho scoperto con l’impresa del 2022, quando ho completato il perimetro dell’isola, partendo da Reykjavík. Questa volta però i protagonisti saranno dieci ragazzi del ITE E. Tosi Busto Arsizio, che accompagnerò in bici lungo un percorso di 500 km dalla Diamond Beach a Reykjavík. In queste settimane sta proseguendo la preparazione di questa nuova impresa e devo dire che, giorno dopo giorno sono sempre più affascinato dall’entusiasmo dei ragazzi, dei loro insegnanti e dei loro genitori, che si stanno impegnando e in tutti i modi per fare in modo che quello che all’inizio pareva solo essere un sogno oggi abbia delle fondamenta più che concrete. Tante realtà si sono avvicinate a questo progetto e hanno deciso di sostenerlo. A loro va il mio più grande GRAZIE. La serata di presentazione organizzata per martedì 26 marzo mi ha trasmesso una carica di energia positiva enorme. E’ stato bellissimo ascoltare le emozioni dei ragazzi che si stanno preparando a questa avventura, raccontando che cos’è per loro “Oltre l’impossibile”. Sono passati ormai due anni dalla ma impresa in Islanda ma questa terra continua a darmi sensazioni magiche. Ho riguardato per la centesima volta il docu-film ed ho rivissuto ancora una volta il viaggio con le stesse emozioni. Sono felice, davvero felice perché questi progetti mi stanno permettendo di conoscere persone fantastiche, giovani fantastici. Se guardo al futuro, puntando su di loro, posso dire che siamo davvero in buone mani. . #oltrelimpossibile #IteTosi

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  • “On the Road”, sulla strada. E’ questo il titolo dell’avventura che affronterò in America dal prossimo 30 maggio, terzo appuntamento di “Progetto ‘22/’26”, dopo Islanda e Scandinavia, con l’obiettivo di realizzare 5 imprese, pubblicare 5 libri e produrre 5 docu-film. Un titolo che vuole essere un omaggio al libro simbolo della Beat Generation. In questa avventura la musica sarà il filo conduttore e anche nel libro di Kerouac la musica aveva un suo spazio importante. In questa nuova affascinante esperienza metto a nudo la mia seconda anima, quella musicale che mi ha accompagnato e accompagna costantemente nella mia vita. Se il corpo umano è composto al 65% di acqua, il mio è composto al 60% di sport e al 40% di musica. Ho scelto quindi di percorrere la “Blues Highway”, da Chicago a New Orleans, un percorso che unisce le principali città simbolo per moltissimi generi musicali blues, il country, il jazz ed il rock’n’ roll! Musica che unisce, supera le barriere (anche quelle create dal colore della pelle), mettendo a nudo le nostre emozioni più profonde e che ha unito le varie anime dell’America: Anglosassoni, Immigrati, Afroamericani, Latinos…. Musica che parla di tristezza, amore, solitudine e desiderio di libertà, musica che rappresenta i volti più attraenti dell’America: i suoi miti, il viaggio on the road, l’opportunità! In questo percorso voglio incontrare musicisti locali ed italiani, come testimoni di quel rinnovamento musicale nato e cresciuto lungo la Via che percorrerò.

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  • Sembra ancora così distante, ma in realtà il 30 maggio è dietro l’angolo. Si avvicina sempre di più la partenza per gli Stati Uniti, dove vivrò la terza grande avventura in sella alla mia amata bici, nell’ambito di “Progetto ‘22–‘26”, che mi ha visto “esplorare” prima l’Islanda nel 2022 e poi la Scandinavia nel 2023. Con la mia squadra da mesi stiamo preparando questa esperienza, che come per le altre, condividerò con tutte/i voi. Tutto deve essere studiato ed organizzato al dettaglio, certamente, e come sempre pronto a riprogrammare in caso di imprevisti, che in in viaggi come questi, come per i precedenti, devono essere sempre presi in considerazione. Il fascino di potermi rapportare con l’ignoto mi ha sempre attratto. Il lavoro è tanto, sono tanti gli aspetti da considerare. Rispetto alle due avventure precedenti, che mi hanno dato e continuano a darmi grandissime soddisfazioni personali, con questa terza esperienza negli Stati Uniti ho voluto ancora di più alzare l’asticella. Sarà un viaggio, da Chicago a New Orleans che unirà quelle che sono le due mie grandi passioni: il ciclismo e la musica. Percorrerò circa 2.500 chilometri in 19 giorni e per ogni tappa ci sarà, ogni sera, intorno alle ore 19 locali e 13 italiane, una diretta dove proprio la musica sarà protagonista. In queste settimane vi accompagnerò, passo dopo passo, pedalata dopo pedalata, dal momento della partenza, facendovi scoprire il fascino e le caratteristiche di questa impresa. Siete pronte/i?

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  • “Iniziata la preparazione invernale” Al termine dell’allenamento di ieri pomeriggio dalle 13 alle 16 in mtb, mi son reso conto di quanto quest’anno la preparazione stia andando a gonfie vele. La mtb mi permette di uscire anche con temperature e condizioni atmosferiche non favorevoli. Non ricordo a memoria, di essere mai riuscito in questo periodo a percorrere così tanti chilometri e stare in sella per tutto questo tempo. Asticella per febbraio posta a 4 ore e per marzo a 5 ore, in cui iniziare lavori con il cardiofrequenzimetro.

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  • Uno degli aspetti più belli legato ai progetti che assieme alla mia squadra stiamo portando avanti, è quello di poter conoscere città, Amministrazioni, persone e progetti, che hanno tanto da raccontare e da trasmettere. Qualche giorno fa si è svolta la cerimonia d’inaugurazione dell’anno di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024. Proprio a Pesaro, lo scorso 27 settembre ho avuto il piacere di essere accolto, durante il tour in bicicletta da Fidenza a Roma, che abbiamo organizzato per promuovere il Progetto Albatros e sensibilizzare la cittadinanza incontrata sull’autismo. Una bella e calorosa accoglienza, da parte dell’assessore alla Solidarietà, Servizi Sociali, Politiche per la Famiglia, Anziani e Volontariato, Luca Pandolfi, che ci ha fatto omaggio in anteprima proprio della maglia dedicata a Pesaro capitale italiana della Cultura. Un momento importante che abbiamo immortalato in una foto, che oggi mi piace condividere nuovamente con tutti voi e che lega, in qualche modo, il nostro Progetto Albatros a questo anno così importante per Pesaro.

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  • Socio del Panathlon International a Cremona. Sport, Sport e ancora Sport. Dirigenti, sportivi, ex atleti, campioni e campionesse, volti a portare la propria esperienza al servizio della comunità. E’ un onore poter far parte di questo gruppo e mi impegnerò nel portare avanti tutti gli obiettivi prefissati. Il Panathlon International  è l’associazione di tutti i “Panathlon Club”, i quali sono fondati essenzialmente sul volontariato dei soci. Il Panathlon è un Movimento internazionale per la promozione e la diffusione della cultura e dell’etica sportiva, secondo il riconoscimento ufficiale del CIO, e si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport inteso come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini ed i popoli. Il termine “Panathlon”, proveniente dalla lingua greca, può essere tradotto con l’espressione “insieme delle discipline sportive”, mentre il motto “Ludis Iungit” significa “uniti dallo sport”. Il Panathlon attua l’unità del movimento e lo dirige con l’appoggio dei club riuniti in distretti su di un territorio idealmente unico e unitariamente rappresentato. E’ aconfessionale, apartitico, senza distinzione di sesso e di razza. Non ha fini di lucro. L’essere Panathleta mi impegna a: Onorare il motto Ludis Iungit e a promuovere l’ideale panathletico; Rispettare le regole del Club di cui sono diventato socio; Dare il meglio di me a titolo di volontariato per far raggiungere al mio Club gli scopi che si è prefisso; Ricercare l’amicizia di tutti i Panathleti, praticarla, e aiutare i nuovi soci a integrarsi rapidamente nella vita del Club; Agire affinché lo sport sia considerato e vissuto come un elemento di cultura degli uomini e dei popoli; Operare permanentemente e dovunque per l’affermazione dell’etica sportiva basata sul fair-play; Prodigarmi affinché una sana educazione sportiva venga data alla gioventù della mia città, della mia regione, del mio paese; Essere d’esempio nel modo di praticare lo sport; Comportarmi da sportivo esemplare quando assisto ad una competizione; Essere un vero ambasciatore dello sport, inteso come elemento di emancipazione dell’uomo, e lottare contro tutto ciò che lo degrada. Rafforzerò il mio impegno con l’assidua partecipazione alle riunioni e alle manifestazioni organizzate dal mio Club e a quelle di altri Club del Panathlon International.

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  • “Risultati inaspettati che emergono quando si lavora costantemente verso gli obiettivi “ben formulati” 800 giovani, riuniti in due incontri presso l’Istituto “Enrico Tosi” di Busto Arsizio. Una mattina speciale e con un sorpresa per i 2.200 giovani dell’Istituto, che mai avrei pensato fosse possibile proporre in una scuola. Nel corso degli incontri ho raccontato loro del coraggio e determinazione, messe in campo nel momento dell’incidente in moto all’età di 17 anni fino ad arrivare ai giorni nostri, con l’impresa in Islanda, completando in 19 giorni il periplo dell’isola. Si è parlato di scuola così come aspetti su cui lavorare fin da ora per prepararsi nel miglior modo possibile al mondo del lavoro. La comunicazione utile per un colloquio di lavoro efficace, riconoscere i propri talenti, così come le strategie nel riconoscere e lavorare sulle varie tipologie di intelligenza che ci rendono unici. Relativa all’avventura in Islanda, eccoci poi arrivare alla speciale sorpresa. Un sogno poter pedalare con la mia due ruote su quell’isola, un duplice sogno poterci andare con dei giovani come mentore o guida. Nel luglio del prossimo anno, rivivrò in 10 giorni, con 10 studenti e due professori, l’emozione di pedalare in questa meravigliosa terra. Una “sfida” lanciata a metà del mio intervento, immediatamente accolta da tantissimi dei presenti, perchè, come il titolo della conferenza annuncia, “credono all’Impossibile”. Vivremo un’esperienza pazzesca, formativa sotto molti punti di vista per tutti/e e che potrà diventare “modello” per tante altre realtà, che siano scolastiche o aziendali. Ci prepararemo dal punto di vista fisico e mentale, ma sarà altrettanto importante l’aspetto del team, la condivisione, il supporto reciproco, la programmazione e pianificazione. Ecco perchè “Cos’Altro”, aspetto dei nostri traguardi di cui solo recentemente ne sono venuto a conoscenza, me ne sono innamorato e porto in scuole ed aziende. “Risultati inaspettati che emergono quando si lavoro costantemente verso gli obiettivi “ben formulati”.

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